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Studio l'italiano dal febbraio, 2008. Ho cominciato prima di viaggiare in Italia con la famiglia (Verona, luglio 2008). Grazie a Mirella, Francesca, Bianca, Laura e Paolo che mi hanno aiutato molto.

Friday, December 17, 2010

Prologo

Questo è il principio di una serie di contemplazioni sul mio rapporto con mio padre, la sua vita e la mia.  Cominciamo, andando indietro nel tempo . . .

Mio padre, all'officina, prossimo ai 79 anni, 1995


Mio padre, mio nonno, mia zia, io, mia nonna, mio fratello, mio zio, 1959
Nel giardino dietro della casa dove sono cresciuto.


Mio padre, idroplano da corsa, si avvicina alla trentina



Il mio bisnonno, mia nonna, il fratello di mio nonno, mio nonno, la mia bisnonna, mio padre, 1922
Hanno soggiornato in una fattoria di 22 ettari nel Benton County; il proprietario era il mio bisnonno.


Mio nonno, mia nonna, mio padre, 1916

Mio padre nacque il 17 dicembre 1915, e crebbe nella casa qui in basso.  Forse appariva proprio così al tempo della sua nascita.


Qualche anno più tardi fu costruito un magazzino fra la casa e la capanna a destra.

Mio padre cercò di seguire le orme di suo padre  lavorare sul fiume  ma lo trovò noioso e tedioso.  Mi ha detto che dopo il liceo lavorava su una chiatta al fiume Willamette come disegnatore tecnico e topografo.  Lavorava anche come marinaio e si procurava provviste per un barcone.  Ma mio Dio!  Lui diventava maggiorenne proprio quando l'automobile raggiungeva una sensualità corposa con molti cavalli che infiammavano l'immaginazione americana. 


L'introduzione del Duesenberg, nel 1929, scosse il suo mondo allo stesso modo che i Beatles hanno scosso il mio nel 1964? 

Allora, con un'aggiunta al magazzino, mio padre aprì un'officina di ricostruzione, forse nel'autunno del 1935, quando aveva 19 anni.

Lui era un rock-and-roller a quanto vedo.  Aveva una passione per le macchine veloci e per le macchine sensuale.  Le riparava per soldi.  Le rendeva fancy per divertimento.  Il suo istinto rock-and-roll, unito al suo crescere lungo il fiume, ebbero come risultato una carriera da competizione idroplanistica che durò dal 1939 fino alla metà degli anni cinquanta. 



E non bisogna dimenticare che lui aveva occhio per le ragazze!  Gli piacevano anche loro, carine, attraenti.

Mio padre era davvero un rock-and-roller al suo tempo, un po' artista, e pure un lavoratore veramente industrioso.


Ecco, nelle pagine seguenti, dei ricordi fotografici di una vita americana e, in particolare, di alcune delle cose lasciate e raccolte da un figlio che amava ed ammirava quest'uomo, dal cui cuore non ha potuta mai ricevere abbastanza.

Thursday, December 16, 2010

Un fiume


I miei antenati paterni attraversarono l'Oregon Trail nel 1872 dal Missouri e si stabilirono sulle rive al fiume Willamette poco più a monte di Oregon City.  Ogni generazione succesiva si rivolgeva al fiume per ottenere i mezzi di sussistenza:  il mio bisnonno come operaio nella cartiera alle cascate, poi come l'operatore del traghetto a Canby; mio nonno con il Corpo d'Ingegnieri Militari, su una nave sul fiume Columbia; mio padre come proprietario di una concessionario di barche; e come lui mio fratello che ha seguito le orme di nostro padre.  Il fiume . . . anche da ragazzo mio padre guadagnava soldi lì, piazzando delle trappole per catturare gamberi e venderli ai pescatori come esca.  Il fiume attraversa le mie generazioni, collegandoci, facendoci tornare da lui.


Da giovane mio padre era audace. A quanto si dice era uno scavezzacollo. Corre voce che percorse in bici l'arcata del ponte Oregon City-West Linn:


Ho esaminato a lungo quell'arcata quando ci passavo:
 

Non sembra che sia impossibile attraversarla, ma sarrebbe davvero pericoloso.  Occorrerebbero la destrezza di un funambolo e la sicurezza di sè, anzi, il senso d'immortalità che talvolta accompagna la gioventù.  In ogni caso, dopo l'esame di maturità mio padre non scelse un lavoro sul fiume con suo padre.  Aprì invece un'officina specializzata in riparazioni e modifiche personalizzate per l'auto.  Tutto ciò nel bel mezzo della Grande Depressione.


Capite, lui diventò maggiorrenne nell'età dell'oro dell'automobile, quando tecnologia e arte si univano per esprimere un senso di eleganza, di velocità, di potenza e di libertà . . .


ma allo stesso tempo quando i sogni sfrenati di un paese giovane erano in transizione da un decennio di ottimismo e prosperità ad uno di pessimismo e travaglio.  Almeno queste sono le impressioni popolari di quei tempi a grandi linee.  Nonostante tutto, mio padre ebbe successo.  Senza dubbio, le macchine lo attiravono proprio come il rock-and-roll attirava me negli anni Sessanta.  E senza dubbio la sua audacia continuava ad esprimersi attraverso quei grandi giocattoli.  

E' credibile la storia in cui lui ha guidato un'auto inclinata su due ruote attraverso un ponte stretto sopra il fiume Clackamas?  Sì certo, è un ponte corto, ma:


Sia vero o no, di lì a poco ritornò al fiume per diventare un idroplanista dotato di un elevato spirito di competizione:

Mio padre, R-33, alla Hearst Regatta, 1944

Per più di dieci anni ha gareggiato su e giù per gli Stati occidentali degli Stati Uniti.  La fine di questo periodo segna il principio dei miei ricordi:  il sole brillante e sabbia bagnata; un tattuaggio sul braccio d'uno spettatore; gli odori  della birra, del carburante speciale per la corsa, di olio solare; i suoni  risate chiassose, i motori che andavano su di giri; e l'abbraccio confortante di mamma.  Era un mondo maschile, affascinante, sconosciuto ma familiare.  Era un mondo di metallo e legno, di muscolo e grasso. Era insomma il mondo di papà:

Mio padre lucida lo scafo per ottenere la massima velocità

Queste sono le memorie sconnesse di cui cospargo le foto e le storie per tenere in vita il mio fiume, un fiume interiorizzato . . .


un fiume che passa attraverso le generazioni . . .


Wednesday, December 15, 2010

Ecco mia madre e mio padre (1944 ca.)




Stavano andando in macchina dall'Oregon a Long Beach, California per una gara di idroplani denominata "Hearst Regatta". Lui cominciò a partecipare a queste gare prima della Seconda Guerra Mondiale. Si arruolò nella Guardia Costiera nel 1942
ma rimase in servizio per soli tre mesi, poi fu congedato per motivi di salute. Mi ha detto che ricercava sottomarini giapponesi nel fiume Columbia, al confine tra l'Oregon e lo Stato di Washington, fino a quando si ammalò di artrite alle ginnochia e ai fianchi. Camminava solo con difficoltà, ma dopo un periodo la sua salute migliorò. Per il resto della guerra si godeva la vita, almeno così mi sembra. Forse la sua malattia era un po' psicosomatica . . .


Mio padre e mia madre si incontrarono al liceo, forse nel 1935. In realtà la ragazza di mio padre era all'epoca la sorella di mia madre. Ma una volta lui venne a prenderla per uscire insieme, e non essendo a casa l'una, uscì con l'altra. Tutto il resto è storia! Come si vede nelle foto, erano una coppia attraente.


 Papà, 21, e Mamma, 18
La coppia alla festa di Territorial Days, Oregon City (con un impiegato di mio padre).
Oregon City era il termine settentrionale del Oregon Trail, una strada
importante di emigrazione verso l'occidente nel Ottocento.


Tuesday, December 14, 2010

Mio padre e mia madre

Quando mio padre comminciò la scuola, non gli interessava studiare, quindi dovette ripetere la seconda.  A partire da allora si applicò agli studi e diventò un buon allievo.  Non volle restare indietro.  Si diplomò nel 1936, un anno prima di mia madre.

Mio padre, classe di 1936 . . . . . . . . . . . . mia madre, classe di 1937

Queste foto danno l'impressione che da giovane i miei genitori siano stati dei buontemponi:


Penso che fosse vero!  Anche come adulti erano così  molto socievoli, facevano e andavano alle feste, viaggiavano spesso  ma questo è un'altra storia.  Ecco altre foto della coppia allegra come fidanzati:

Tijuana, Messico, 1943


California meridionale, 1943

Long Beach, California, 1943

La costa d'Oregon, 1942

Ma mio padre lavorava anche lunghe ore.  Mia madre mi ha detto che il venerdì sera doveva aspettare il completamento di un lavoro prima di uscire, stando seduta nell'officina a guardare l'orologio, mentre mio padre faticavo, a quanto pareva, senza fine.  Lui era determinato nel voler avere il successo, infatti comprò la sua prima macchina nuovo nel 1937, un anno difficile nella Grande Depressione:

Mia madre con la macchina del 1937 (una Pontiac, foto del 1942)

Infine si tuffarono nella notte per divertirsi, per vedere i loro amici, o solo per girare ed essere visti insieme.  E dopo essere stati fidanzati per sei o sette anni, si sposarono nel dicembre del 1943.


Mia madre sembra felice.  Mio padre è meno sicuro.  Può darsi che sia preoccupato di perdere la sua libertà.  Forse, per lui, il suo matrimonio ha segnato una svolta, l'inizio di una vita nuova e sconosciuta.  Una vita dove sarò difficile tenere le macchine e le barche al centro del suo mondo . . .


Lei ha il suo uomo.  E lui, guarda il futuro con diffidenza?

La coppia a casa, a Natale 1968.  Ancora allegra?

Monday, December 13, 2010

Mio padre e la radice delle sue abitudini di lavoro

La cognata di mio padre ammirava molto mia nonna Criteser.  Una delle storie che ho sentito raccontare da questa zia riguarda questa foto:

Mio padre davanti ad un'autopompa, per la riparazione della quale è stato assunto.
.
Secondo mia zia, un giorno mio padre parlava a sua madre di quest'incarico.  Le ha detto che aveva preso una scorciatoia per finire più presto.  Mia nonna si è arrabbiata e gli ha ordinato di tornare all'officina e di rifare tutto assolutamente correttamente.  Comportava molto lavoro aggiuntivo e lui ha dovuto disfare gran parte di quello che aveva già completato, ma è scattato come una molla, lavorando fino a tarda notte.


Mia nonna Criteser, una donna forte
.
Nonna Criteser ha instillato in suo figlio la qualità dei servizi molto alto.  Gli ha insegnato a fare qualunque cosa con eccellenza e perfezione.  Lui ha trascorso la maggior parte della sua vita rispondendo a queste aspettative in ogni lavoro che ha fatto . . .


Mio padre negli anni 1940's all'officina.  Se Walt Whitman fosse ancora vivo, cantarebbe una canzone su questo gran lavoratore, con le cui mani e muscoli riparava l'acciaio dell'America . . . "Canto il corpo automobilistico . . ."

Sunday, December 12, 2010

Mio padre e la succesiva fase del lavoro

Mio padre non ha fatto altro che provvedere adeguatemente al mantenimento della propria famiglia.  L'ha fatto benissimo.  Oregon City è stata sempre una città della classe operaia.  Perfino nell'epoca moderna è il sito della cartiera Publishers, con la cartiera Crown-Zellerbach dalla parte opposta del fiume. 

Le cartiere quando mio padre era piccolo

Mio padre era un operaio, ma non era della classe operaia.  Ha combinata le abilità numerose del'artigiano con il genio di un imprenditore.  Io sono cresciuto con l'idea che la nostra famiglia era una delle più benestanti nella nostra cittadina comprendente 5.500 persone.  Mi ero sentito alquanto sicuro riguardo al benessere materiale.  Entro l'anno 1961 avevamo una piscina e giravamo in una Cadillac!

La piscina e la Cadillac - i simboli di richezza negli anni 1950's.  Ma la nostra piscina non era tanta lussuosa.

La fonte della nostra agiatezza era la Marina Mart di Oregon City.  Dopo più di dieci anni lavorando nella sua officina di riparazione, mio padre ha voluto espandere gli affari.  Naturalmente è tornato al fiume.  Per diventare un commerciante di imbarcazione da diporto, ha fatto costruire sulla riva del fiume Willamette un salone d'esposizione con zona portuale ed ormeggio, a due cento metri a nord dell'officina.


Nella primavera del anno 1947, è stato aperto.

Mio padre ha trovato il modo di combinare la sua passione con la necessità di guadagnarsi da vivere.

Ho abitato il mio primo anno di vita in una casa galleggiante alla Marina Mart . . .

Sono il più piccolo

. . . prima di trasferirci alla casa a Via McCarver nel anno 1952, una casa che mio padre ha progettato, e che ha aiutato a costruire:
.

Alla Marina Mart gli affari andavano bene, e nel corso del tempo gli impianti si sono ampliati:

Negli anni 1960's

Era un luogo meraviglioso in cui crescere, e un bel posto dove lavorare d'estate.  Ero sempre stupito dei molti ruoli che mio padre assumeva alla Marina - venditore, dirigente, custode, riparatore di barca, di motori e di attrezzatura.  Tutti i suoi operai lo trattavano con grande riguardo in virtù delle sue abilità e perchè lavorava sempre con il cuore.  Era un vortice!

Fondare questa società nel anno 1947 è stato come cavalcare un'onda perfetta.  Mio padre sfruttava la prosperità del periodo in seguito alla seconda guerra mondiale, un periodo che durava da almeno venticinque anni.  Quando mio fratello era il proprietario della Marina, c'erano molti più rivenditori di barca nella zona, e questo settore era diventato molto competitivo.  Entro i primi anni degli 1990's la Marina non era più la ditta ben avviata come nel periodo d'oro.

Nel anno 1990, forse, mio padre guardava i detriti e le flore acquatiche.  Ci fu un tempo in cui mai un'estate non è passata senza togliere la robaccia, pulire tutte le banchine, e prevenire la crescita delle piante.  Io trascorrevo molte giornate sotto il sole all'inseguimento di un ormeggio come nuovo.  Anni più tardi, man mano che si erano indeboliti gli affari, la manutenzione e l'investimento nell'azienda cessavano.  La vita fiorisce, poi la vita appassisce.




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