31 dicembre, 1933

la targa indica un punto centrale, all'incirca.

diciotto anni prima, mio padre aveva due settimane.

diciotto anni più tardi, avrei avuto io un anno e diciotto giorni.

altri diciotto anni più tardi e

mio padre ha cominciato il ritiro come un bambino gioioso,

limando, levigando, verniciando e lucidando.

ancora diciotto anni di unto, sudore e risurezzione

e ha finito.

     (ha vissuto un'altra metà di diciotto, circa. . .)

quest'auto non era perfetta come le altre -

mio padre stesso non l'ha restaurata, vedi -

quindi mi sentivo più a mio agio, sedendomici dentro.

mi ricordo . . . mentre mostravo la collezione,

scivolando al volante, gli amici nel sedile posteriore,

immaginavo che un giorno l'avrei guidata attraverso il paese,

liberandola dai decenni di dormiveglia.

le avrei dato un disinibito impeto di vita sulla strada ancora una volta.

     (il nome del restauratore era Pierre, penso. . .)

diciotto mesi dopo la morte di mio padre

l'ho venduta, avendola solo messa in moto.

ebbene, l'ho lucidata, facendola grande all'intero e all'esterno,

consumando le curve ed i riflessi con le mani e gli occhi,

meravigliandomi del paraurti che mio padre aveva fabbricato, inverosimilmente.

1933 Auburn '8-105' Phaeton Berlina:  acciaio, lucentezza, gomma, cuoio,

reggendo ancora in un silenzio di classe, da qualche altra parte,

aspettando il passagio dei diciotto.

     (abbastanza per ricominciare, forse, dal suolo in su. . .)

Foto da Ken Myers